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Aprire una Partita IVA è uno degli step fondamentali per chi decide di intraprendere un’attività autonoma in Italia. Ma prima di muovere questo passo, è importante capire perché potrebbe essere necessario o vantaggioso farlo.
Molti credono che aprire la partita IVA sia obbligatorio solo per chi vuole diventare imprenditore o freelance. In realtà, la partita IVA identifica un’attività economica abituale e professionale, e deve essere aperta ogni volta che si svolge un lavoro in modo continuativo, non occasionale.
Vantaggi principali:

- Autonomia professionale: possibilità di gestire in proprio la propria attività, orari e clienti.
- Deducibilità fiscale: con il regime ordinario, puoi detrarre le spese sostenute per lavoro.
- Accesso a bandi e finanziamenti: molte forme di supporto economico sono riservate a possessori di partita IVA.
- Credibilità professionale: in molti settori, avere partita IVA è sinonimo di professionalità.
Quando conviene aprirla?
- Se prevedi di lavorare con regolarità e continuità.
- Se vuoi emettere fattura legalmente.
- Se hai clienti business che richiedono fattura.
- Se superi la soglia dei compensi occasionali (5.000 euro annui).
Chi Deve Aprire una Partita IVA?
Non tutte le attività richiedono la partita IVA, e la legge italiana distingue tra diverse figure. Ecco un elenco dettagliato di chi è obbligato o fortemente consigliato ad aprirla:
- Liberi professionisti: architetti, consulenti, designer, copywriter, traduttori, ecc.
- Artigiani e commercianti: chi produce beni o servizi destinati alla vendita diretta.
- Freelance digitali: sviluppatori web, social media manager, grafici.
- Startup individuali: chi inizia un’attività imprenditoriale in proprio.
- Chi supera le prestazioni occasionali: se superi 5.000 euro lordi in un anno, aprire la partita IVA è obbligatorio.
- Collaboratori continuativi: chi lavora con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co).
Chi invece svolge attività saltuarie o di piccola entità può emettere ricevute per prestazioni occasionali senza partita IVA, purché non superi i limiti previsti.
Regimi Fiscali a Confronto: Quale Scegliere?
La scelta del regime fiscale è una delle decisioni più importanti per chi apre la partita IVA. Essa influenza tasse, contributi, obblighi contabili e la gestione quotidiana.
I due principali regimi:
Aspetto | Regime Forfettario | Regime Ordinario |
Aliquota | 5% per i primi 5 anni, poi 15% | IRPEF progressiva dal 23% al 43% |
Limite fatturato | Fino a 85.000 euro annui | Nessun limite |
Fatturazione elettronica | Non obbligatoria (per ora), ma in arrivo | Obbligatoria |
Deducibilità costi | No, coefficiente di redditività fisso | Sì, spese deducibili |
Contributi INPS | Ridotti per i primi anni | Interi e obbligatori |
Tenuta registri contabili | Semplificata | Obbligatoria e complessa |
Regime Forfettario:
È un regime semplificato per chi ha ricavi entro 85.000 euro annui. Si paga una tassa sostitutiva con aliquota agevolata (5% per i primi 5 anni, poi 15%), senza dover tenere una contabilità complessa e senza IVA da gestire. Ideale per freelance e piccole attività.
Regime Ordinario:
Obbligatorio per chi supera i limiti del forfettario o sceglie di rinunciarvi. Consente di dedurre tutte le spese inerenti l’attività, ma richiede una gestione contabile più complessa e il pagamento dell’IVA.
Costi Iniziali e Ricorrenti della Partita IVA
Aprire una partita IVA non è gratuito e i costi da sostenere variano in base al regime scelto e all’attività svolta. Ecco i principali oneri da considerare:
Costi fissi:
- Iscrizione INPS: obbligatoria, varia in base alla gestione (artigiani, commercianti o gestione separata). Può includere un contributo minimo anche in assenza di reddito.
- Commercialista: non obbligatorio ma consigliato. Le tariffe variano da 500 a 1.500 euro annui a seconda della complessità.
- PEC e firma digitale: indispensabili per la fatturazione elettronica e le comunicazioni ufficiali. Costano circa 30-50 euro all’anno.
- Software di fatturazione: molte piattaforme online offrono soluzioni gratuite o a pagamento (da 10 a 20 euro mensili).
Costi variabili:
- Tasse e contributi: dipendono dal fatturato e regime fiscale.
- Formazione e aggiornamento: spesso necessari per restare al passo con le normative fiscali.
Obblighi e Scadenze: Cosa Devi Sapere
Gestire una partita IVA comporta una serie di obblighi fiscali, previdenziali e amministrativi. È importante rispettare tutte le scadenze per evitare sanzioni.
Principali obblighi:
☐ Emissione corretta delle fatture: devono essere conformi alla normativa, con dati precisi e numerazione progressiva. Da gennaio 2019 è obbligatoria la fatturazione elettronica per molti settori.
☐ Versamento contributi INPS: generalmente trimestrale, basato su reddito e contributo minimo.
☐ Dichiarazione dei redditi: presentazione annuale del modello Redditi PF o modello 730.
☐ Tenuta dei registri contabili: obbligatoria nel regime ordinario, meno nel forfettario.
☐ Iscrizione Camera di Commercio: obbligatoria per artigiani, commercianti e alcune professioni.
☐ Pagamento IVA e acconti: per chi è in regime ordinario.
Errori Comuni da Evitare all’Inizio

Molti commettono errori che possono costare caro in termini di denaro e tempo. Ecco i più frequenti e come evitarli:
- Aprire la partita IVA senza un piano: è fondamentale avere un progetto chiaro e realistiche previsioni di guadagno.
- Sottovalutare i costi fiscali e contributivi: spesso si pensa di pagare meno di quanto realmente si paga.
- Non affidarsi a un commercialista: la consulenza professionale è fondamentale per evitare errori e ottimizzare le tasse.
- Scegliere il regime fiscale sbagliato: può incidere pesantemente sul carico fiscale e sulla gestione.
Come Aprire la Partita IVA: Passaggi Pratici
Aprire la partita IVA è un procedimento ormai semplificato, ma occorre seguire alcuni passaggi chiave:
- Scegliere il codice ATECO: identifica la tua attività economica secondo la classificazione ufficiale. Sceglierlo correttamente è fondamentale per inquadrare la partita IVA e i contributi.
- Scegliere il regime fiscale: forfettario o ordinario, in base ai tuoi fatturati e alle caratteristiche dell’attività.
- Registrazione all’Agenzia delle Entrate: puoi farlo online, tramite CAF, commercialista o direttamente presso gli uffici.
- Iscrizione all’INPS o INAIL (se obbligatorio): per il versamento dei contributi e la copertura assicurativa.
- Attivazione PEC e firma digitale: strumenti necessari per le comunicazioni e la fatturazione elettronica.
Meglio Lavoratore Autonomo o Dipendente?
La scelta tra partita IVA e lavoro dipendente dipende da molte variabili personali e professionali:
Vantaggi del lavoro autonomo:
- Libertà di orari e clienti
- Potenziale crescita illimitata del reddito
- Deduzione dei costi
Svantaggi:
- Incertezza dei guadagni
- Gestione fiscale complessa
- Necessità di versare contributi autonomi
Vantaggi del lavoro dipendente:
- Stipendio fisso e sicurezza
- Tutele previdenziali e assistenziali
- Meno responsabilità amministrativa
Svantaggi:
- Minore flessibilità
- Possibilità di crescita limitata
FAQ: Dubbi Comuni Sulla Partita IVA
Devo aprirla se guadagno meno di 5.000 €?
Se l’attività è occasionale e saltuaria, no. Ma se prevedi di continuare, è meglio aprirla.
Posso avere partita IVA e lavorare come dipendente?
Sì, è possibile, ma ci sono regole particolari da rispettare e può influenzare le tasse.
Posso scaricare le spese con il forfettario?
No, nel regime forfettario si applica un coefficiente di redditività fisso.
Cosa succede se supero i 85.000 € di fatturato?
Devi uscire dal regime forfettario e passare al regime ordinario.
Conclusione: Sei Davvero Pronto ad Aprirla?

Aprire una partita IVA è un passo fondamentale verso l’indipendenza professionale, ma richiede preparazione, pianificazione e attenzione agli aspetti fiscali e burocratici. Con le informazioni giuste e il supporto di un professionista, puoi trasformare questa scelta in una grande opportunità di crescita personale e professionale.